Michele Pane al convegno sul Dialetto

Si è svolto nel pomeriggio di ieri 27 aprile 2019 a Decollatura il riuscitissimo convegno sul dialetto dal titolo Alla sorgente del Reventino organizzato dal Parco Letterario Michele Pane di Decollatura e dall’Associazione ‘U hocularu di Petronà.

L’aula magna del Liceo Scientifico “Costanzo” di Decollatura era completamente occupata da tante persone interessate al tema e giunte da tanti luoghi, anche non molto vicini. Ha introdotto i lavori la prof.ssa Lucia Bonacci, Presidente del Parco Letterario Michele Pane che ha passato la parola a Mario Miglierese de ‘U hocularu e al dirigente Scolastico dell’Istituto Costanzo dott. Antonio Caligiuri per i rispettivi interventi di saluto.

La Presidente del Parco Letterario Lucia Bonacci introduce i lavori La Presidente del Parco Letterario Lucia Bonacci introduce i lavori
Pubblico e relatori Pubblico e  

relatori

  

Il saluto del Dirigente Scolastico Antonio Caligiuri

Il saluto del Dirigente Scolastico Antonio Caligiuri 

 

 

Il saluto di Migliarese

 

 

Il saluto di Mario Migliarese de ‘U hocularu

E’ seguito subito dopo il corposo intervento del prof. John Trumper che si è esibito in una lunga carrellata di citazioni tratte dal suo lavoro (suo e dei molti collaboratori che lavorano con lui). Abbiamo così appreso della difficoltà e della durezza del suo lavoro di glottologo e ricercatore sul territorio, con viaggi e interviste a persone di ogni parte della Calabria e della Lucania, lavoro necessario per la recente conclusione del secondo volume del Vocabolario Calabro, quello che comprende le lettere F-O (il primo volume A -E era uscito per Laterza nel 2001), e l’imminente pubblicazione del terzo e conclusivo volume. L’opera prende spunto dalla raccolta inedita di don Vincenzo Padula (Acri 1819-1893), parroco e studioso che appuntava i vocaboli che raccoglieva nei luoghi che frequentava per la sua attività di sacerdote, arricchita sula base dei lavori di altri lessicologi. Molte voci, ha ricordato Trumper, sono dei piccoli saggi a volte di diverse pagine, la cui compilazione è stata lunga e faticosa e se ci si vuole rendere conto di ciò, aggiunge Trumper, si può vedere il film Il professore e il pazzo (2019), la storia (vera) della realizzazione dell’Oxford English Dictionary avvenuta tra il 1879 e il 1928, opera in 12 volumi e 414.825 voci. 

John Trumper durante il suo intervento John Trumper durante il suo intervento

Ad ascoltare Trumper sono accorsi molti suoi ex studenti dell’Unical, oggi laureati in lettere o lingue,  che negli anni scorsi hanno sostenuto esami di glottologia con professore gallese. A loro dire il professore, da poco in pensione ma comunque in piena attività, ha oggi lo stesso stile di quello che aveva ai tempi delle lezioni tenute all’Unical. Il discorso a braccio di Trumper è stato spesso infarcito di battute sull’attualità, dalla (falsa) rivendicazione di appartenenza alla cultura dei Celti di certi politici dell’Italia del Nord, alla situazione politica e sociale della Calabria di oggi, passando dal luogo comune della suddivisione in aree linguistiche coincidenti con confini provinciali e regionali (falsa), alla realtà dell’eredità lasciata dalle tante culture che abbiamo avuto in Calabria, soprattutto quella greca e quella romana e osca. La parlata pressochè coincidente con quella siciliana presente a Reggio Calabria e nella fascia tirrenica a nord della città dello stretto è una diretta conseguenza del flusso di persone dalla Sicilia al “continente” avvenuta a seguito della scomparsa di interi paesi a causa del terremoto-maremoto del 1908. Tantissimi gli spunti etimologici che Trumper ha lanciato qua e là nel suo intervento di oltre un’ora, che ha fatto venire a tutti la voglia di leggere al più presto il suo Vocabolario Calabro.

Dopo il suo intervento e prima del mio, c’è stato un momento musicale con alcuni brani in dialetto decollaturese eseguiti da Gianfranco Maruca, cantautore di Decollatura da anni impegnato nella proposizione di brani con testi in dialetto. Il suono della sua chitarra è stato perfettamente in sintonia con le parole, un inno alla bellezza dei luoghi e alla speranza di una vita con maggiore equilibrio tra uomo e natura. Molto interessanti le sue parole a proposito del contatto da lui avuto con i nativi australiani conosciuti durante uno dei suoi viaggi. Gli aborigeni, ha detto Maruca, non si può dire che abbiano un dialetto anzi quasi nemmeno sentono il bisogno di parlare come accade nella frenetica vita del nostro mondo; la loro comunicazione è affidata più ai gesti che alle parole, più a una innata sensibilità che consente loro di percepire il pensiero dell’altro, semplicemente stando vicino e rapportandosi con empatia al prossimo.

Gianfranco Maruca durante la sua esibizione Gianfranco Maruca durante la sua esibizione

Poi è stata la volta di Mariano Riccio che ha letto alcune delle poesie più belle e conosciute di Michele Pane: ‘U campusantu, ‘U focularu e Tora. La scelta è stata più che azzeccata perchè sono tra le più struggenti poesie del Poeta che presentano anche molte parole meritevoli di essere pronunciate per la loro bellezza e per contribuire alla loro conservazione. 

Mariano Riccio recita Michele Pane Mariano Riccio recita Michele Pane

Altro momento musicale è stato quello dell’esibizione del musicista Francesco Loccisano che ha eseguito dei brani con la chitarra battente, lo strumento identitario calabrese di cui ha dimostrato di essere un vero conoscitore. I brani eseguiti sono delle sue composizioni, molto strutturate nei tempi e nell’alternarsi dei ritmi scanditi dal fine arpeggio delle dita con i battiti del pugno sullo strumento.

Loccisano Francesco Loccisano alla chitarra battente
L'intervento di Giuseppe Musolino L’intervento di Giuseppe Musolino

Il mio intervento ha toccato l’uso del dialetto nella poesia di Michele Pane. Ecco il testo:

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Convegno “Alla sorgente del Reventino” al Liceo Scientifico di Decollatura

Si svolgerà domani Sabato 27 aprile alle ore 16,00 presso il Liceo Scientifico di Decollatura il primo convegno sul dialetto dei paesi del Reventino.

Liceo

 

Locandina

Protagonista dell’evento sarà il prof. John Trumper, docente di Glottologia all’Università della Calabria, grande studioso dei dialetti e della cultura calabresi. Il suo curriculum è immenso e perciò mi limiterò a riportare qualche passo tratto dal sito Academia (cliccare qui per il documento completo).

John Basset Trumper si è laureato in lingue (lingue principali: italiano e rumeno) pressol’University College di Londra; ha proseguito parte della sua formazione soggiornando in questidue paesi, specialmente in Italia, dove è tornato dopo la laurea. Ha ricoperto in seguito l’incarico di Filologia germanica presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova dal 1976 al 1980 e quello di Fonetica presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pavia dal 1977 al 1979. Nel 1980 ha vinto il concorso a cattedra (1^ fascia) di Glottologia e Linguistica generale: è dunque ordinario dal 1980 in poi di Glottologia presso il Dipartimento di Studi Umanistici (Facoltà di Lettere e Filosofia) dell’Università della Calabria. Egli è membro de jure della Società Italiana di Glottologia e membro dell’Associazione Italiana di Acustica. Come studioso J. B. Trumper si è interessato delle seguenti aree di ricerca ricavabili dalle sue pubblicazioni: fonetica e fonologia; dialettologia romanza e italiana; sociolinguistica; linguistica applicata e fonetica giudiziaria; etnolinguistica; lessicologia e lessicografia; studio dei gerghi romanzi di mestiere; linguistica storica.

Il mio contributo verterà su Michele Pane e il suo rapporto con il dialetto per toccare poi tematiche di carattere generale sul ruolo del dialetto nella società contemporanea, soprattutto in rapporto ai giovani. Attendo con ansia di ascoltare il prof. Trumper che non ho avuto occasione di conoscere se non attraverso Youtube, come nei link seguenti:

Sarà certamente un’occasione per approfondire la conoscenza del nostro dialetto e quindi, in definitiva, della nostra identità.

Durante la manifestazione ci saranno momenti di lettura di poesie e di esecuzione di brani musicali in tema con l’evento.

Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.

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Conversazione su «Tora» al Parco Letterario Michele Pane

Il prossimo 26 agosto alle ore 17:30 nella sede del Parco letterario Michele Pane di Viale Don Luigi Costanzo – Adami terrò una conversazione su «Tora», il mitico personaggio della poesia di Michele Pane.

Insieme a me ci saranno Lucia Bonacci, Presidente del Parco Letterario e Carmine De Fazio, Vicepresidente, con i quali dialogherò su una delle figure femminili più belle del mondo poetico di Pane.

locandina

La conversazione verterà sul personaggio Tora a partire dai versi che l’hanno resa immortale ma anche occupandosi della sua reale identità come ho avuto modo di esporre in un recente articolo sulla rivista «Storicittà». La conversazione partirà dall’ascolto dei versi della poesia di Michele Pane recitati da Domenico Adamo, componente del Parco Letterario, e, tenuto conto che sarò ospite, ho deciso che come omaggio al Parco Letterario mostrerò dei documenti, eccezionali e inediti, che finora non avevo pubblicato, neanche nel mio volume «Michele Pane. La vita».

Chi vuole sapere di che si tratta non dovrà fare altro che venire al Parco Letterario domenica 26 agosto 2018, ore 17:30.

Giuseppe Musolino

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Incontro di Poeti a Platania

Incontro di Poeti a Platania

Il prossimo 6 agosto a Platania (CZ), alle ore 21:00, si svolgerà la manifestazione «Qui appartengo Note e rime del Reventino» organizzata dalla Pro Loco di Platania e dal Parco Letterario Felice Mastroianni.

L’evento si svolgerà nella sede del Parco Letterario e nello spazio antistanti per l’occasione chiuso al traffico. Per Decollatura ci sarà la partecipazione del Parco Letterario Storico e Paesaggistico di Adami con la lettura di poesie del Poeta Michele Pane e con un mio intervento  introduttivo sul profilo biografico e poetico dell’Autore.

A leggere le poesie saranno la professoressa Maria Teresa Sacco, che ha scelto la celebre A mia figlia Libertà, e Saverio Bonacci con ‘A tabacchera. Si tratta di due delle più note poesie di Michele Pane che rappresentano bene sia il carattere identitario sia i sentimenti più profondi che occupano i primi posti nell’animo del Poeta. Interessante sarà anche ascoltare i versi degli altri poeti e alcune poesie nella versione musicale curata dai musicisti indicati nella locandina che potete vedere in basso.

Giuseppe Musolino

 

AGGIORNAMENTO: pubblicati due video con le letture delle poesie.

Si tratta delle riprese di parte delle letture di Saverio Bonacci e Maria Teresa Sacco. Anche se i video non riproducono integralmente l’evento (il secondo è molto breve) rendono comunque l’idea dell’atmosfera che si era creata.

 

 

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L’omaggio di Domenico Dara a Michele Pane.

E’ stata una piacevole sorpresa quella di trovare Michele Pane protagonista dell’inizio del libro dello scrittore calabrese Domenico Dara. Si tratta di un omaggio, come afferma lo stesso autore, che ha ritenuto di dover fare al più noto poeta calabrese che nel libro interpreta se stesso nei panni di un italoamericano che aiuta un emigrato a scrivere una lettera alla famiglia residente a Girifalco.

Domenico Dara «Breve trattato sulle coincidenze»

Tutto il libro di Dara intitolato «Breve trattato sulle coincidenze» è un omaggio alla Calabria e alla calabresità, scritto com’è in una lingua che fa ampio ricorso a espressioni dialettali di Girifalco (ma comprensibili da tutti i calabresi), scelte dopo una ricerca meticolosa che ha richiesto diversi anni di elaborazione.

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Novoli 2015: in attesa della Fòcara si celebra la “Festa delle vigne”!

Come i lettori sapranno, da tempo su questo sito ho pubblicato notizie sulla fòcara di Novoli (LE) grazie alla segnalazione dell’amico Ersilio Teifreto che da volontario appassionato delle tradizioni della sua città di origine lavora per la diffusione della conoscenza di questa antica tradizione.

In vista dell’inaugurazione della fòcara del 2015 mi ha mandato questo articolo che volentieri pubblico dopo averlo ringraziato per l’attenzione che mostra per Michele Pane e la sua poesia ‘A fòcara.

Novoli (LECCE)

La festa delle vigne” combina l’antico rito per il quale si posizionano le “sarcine” = fascine provenienti dalla potatura delle viti dei feudi di tutto il Parco del Negramaro.

Io ricordo che ci sono sarmenti corti, facili da raccogliere senza intoppi, e altri saldamente ancorati al sostegno chiamato “cippune” = ceppo che danno le sferzate, da addomesticare.

trasporto sarmenti

I contadini le prendono con fermezza tirandole sotto le ginocchia, mentre con piccoli rapidi passetti in avanti le accumulano sulle gambe, le voltano rapidamente in perpendicolare lungo il filare. Sedendosi sopra ad esse, le immobilizzano e prendendo il “carceriere trasversale” le legano vigorosamente incrociandondole e fissandole a “braccia conserte”.

Il freddo pungente fa accelerare i movimenti e raggiunta la quantità giusta “le leune formano la sarcina” per dare inizio alla costruzione della “Fòcara del Sud est”.

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