Carmelo Calci sulla mostra “Garibaldi e i volontari Calabresi” a Lamezia Terme
Scritto on 9 Gen, 2012 in News | 0 commenti
Pubblichiamo un contributo di Carmelo Calci, curatore della mostra che si svolge a Lamezia Terme, che illustra il significato della manifestazione e ripercorre i momenti salienti della cerimonia d’inaugurazione. Molto utile è per coloro che intendono visitare la mostra anche la particolareggiata descrizione dei pezzi più importanti.
GARIBALDI E I VOLONTARI CALABRESI IN MOSTRA A LAMEZIA TERME FINO AL 17 MARZO 2012
di Carmelo Calci
A conclusione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia che terminano il prossimo 17 marzo 2012, sabato 10 dicembre 2011 è stata inaugurata a Lamezia Terme nel Complesso San Domenico, una grande mostra sul Risorgimento Italiano. Come più volte ha ricordato il nostro Presidente Giorgio Napolitano queste celebrazioni possono contribuire affinché in ogni italiano, soprattutto nei più giovani, non si spenga il sentimento di gratitudine verso chi generosamente, senza risparmiarsi, si prodigò per la liberazione e per l’unità d’Italia. La mostra dal titolo Garibaldi e i volontari calabresi nell’epopea risorgimentale resterà aperta fino al 17 marzo 2012 e vuole ricordare non solo il mito di Garibaldi ma anche i tanti calabresi che contribuirono all’unità d’Italia.
L’inaugurazione è stata preceduta, nella sala consiliare di Corso Numistrano da una breve introduzione dello scrivente e dal saluto del Sindaco Gianni Speranza; un momento toccante è stato quando i ragazzi del liceo Tommaso Campanella hanno intonato prima l’Inno di Mameli e poi il Va pensiero del Nabucco di Giuseppe Verdi; poi, come da programma, la conferenza “Garibaldi agricoltore” tenuta dal pronipote dell’Eroe, Giuseppe Garibaldi. Subito dopo l’inaugurazione della mostra, che si è potuta realizzare grazie alla disponibilità del Comune di Lamezia Terme e alla collaborazione dell’Associazione Culturale “Roma oltre le mura” e dell’Associazione Archeologica Lametina.
Lungo le scale per raggiungere al primo piano gli ambienti espositivi della mostra sono disposti i ritratti dei “Mille” di Garibaldi e due grandi e rare litografie realizzate nel 1882 dopo la morte dell’Eroe, di cui una presenta i componenti della sua famiglia con ritratti disegnati a matita da Giovanni Lippi ricavati da fotografie, eccetto quelli dei genitori e della moglie Anita e, l’altra illustra, in una sintesi iconografica, gli episodi più salienti delle vita eroica di Garibaldi, mentre a destra in un’altra litografia sono i ritratti dei Mille ancora vivi nel 1923.
La mostra si articola essenzialmente in due corridoi del chiostro dell’ex convento di San Domenico e in una sala con affreschi di Giorgio Pinna recentemente restaurata.
Nel lungo corridoio frontale, attraverso 12 pannelli, si ripercorrono le fasi più importanti del nostro Risorgimento: i primi quattro pannelli sono dedicati ai Padri della Patria: Garibaldi, Mazzini Cavour e Vittorio Emanuele II, gli altri 8 agli eventi più significativi della nostra storia risorgimentale.
Sulla parete sinistra sono collocati due busti, uno di Giuseppe Garibaldi (1875) e un altro di Giuseppe Mazzini (1872) firmati dallo scultore Giovanni Spertini (Pavia 1821 – Milano 1895) provenienti dalla collezione di Salvatore Scavuzzo, Trezzano Rosa (MI), ai lati di un medagliere contenente medaglie commemorative dei due illustri personaggi. Sulla stessa parete su uno sfondo rosso pompeiano si susseguono numerosi dipinti, stampe, oleografie, placche di bronzo e di ceramica relative a personaggi ed eventi del nostro Risorgimento ed un’altra vetrina medagliere. Segue una piccola sezione con importanti cimeli dedicata allo Stato Pontificio e al Regno delle Due Sicilie dove si fa notare un grande olio su tela del re Ferdinando II (propr. eredi Stocco, Decollatura).
Al centro tra i pannelli una grande vetrina con tantissimi documenti, fotografie, medaglie, ceramiche, bronzi, cimeli tra cui una camicia rossa e una sciabola mod. 1855 con la lama decorata che riporta la scritta da un lato W GARIBALDI e dall’altro W V. E. II con sul tallone lo stemma Sabaudo tra trofei di bandiere.
Sulla parete destra, una vetrina contiene oggetti, medaglie e documenti riguardanti il 1848 e 1849, mentre un’altra con medaglie commemorative ed onorificenze si distingue per un interessante cofanetto in palissandro con ornamenti in bronzo dorato contenente il ritratto su lamina di bronzo dorato di Vittorio Emanuele II e la serie completa delle 7 medaglie del Risorgimento Italiano incise e coniate da Francesco Grazioli (Milano 1830-1907), alcuni quadri di personaggi risorgimentali e un busto in ceramica policroma di Garibaldi.
Nello spazio dedicato ai volontari calabresi è di notevole impatto il dipinto di Giovanni Nicotera, i ritratti realizzati dallo scultore e pittore Paolo Restivo nel 1896 di Francesco e Michele Matarazzo e di Francesco Fiorentino, nonché quello di Nicola Sposato del pittore Felice Fiore (Sambiase 1868 – Cosenza 1958), tutti provenienti della ex sala consiliare di Sambiase. Particolarmente interessanti anche i ritratti e i cimeli degli eredi Stocco di Decollatura come un olio su tela di Edoardo Stocco, una foto di grande formato di Antonio Stocco con la moglie inglese Louise Townsend Smith, il bozzetto in gesso (1911) di Francesco Stocco dello scultore Leonardo De Candia e alcuni documenti autografi di Garibaldi e Giuseppe Sirtori. Una vetrina invece accoglie oltre ad altri cimeli e documenti di Francesco Stocco e dei suoi nipoti, anche quelli di Nicotera, G.M. Cataldi, Orazio Scalfaro (archivio Emilio Cataldi) e di altri patrioti lametini, mentre in altre due sono da segnalare la giubba dell’ufficiale Vincenzo Minici della Guardia Nazionale e nell’altra diverse sciabole dell’esercito del Regno delle Due Sicilie. Alcuni pannelli illustrano le biografie di Francesco Stocco, Giovanni Nicotera, Francesco e Michele Matarazzo, G.M. Cataldi, Orazio Scalfaro, Giuseppe Maione, Felice Sacchi, Andrea Cefaly, Francesco Fiorentino e Antonio Maria Tallarigo, mentre in uno sono ricordati i 21 calabresi dei Mille e in altri due i condannati politici del distretto di Nicastro per i moti del 1848 e i volontari garibaldini del II Reggimento dei Cacciatori della Sila nella “Divisione Stocco” che combatterono al Volturno. In una postazione video l’intervista a Giuseppe Garibaldi realizzata dalle Poste Italiane in occasione del 150° anniversario della Spedizione dei Mille e inserita in un DVD del folder che ricorda tale avvenimento.
Nella sala recentemente restaurata poi è possibile vedere un altro video realizzato dal regista Lamberto Lambertini per la Società Dante Alighieri in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, oltre a due vetrine con libri e altre curiosità legate all’Eroe dei Due Mondi, vi sono collocati un bellissimo busto in terracotta del XIX sec. di Giuseppe Garibaldi (coll. Carmelo Calci, Roma), una statua in gesso di Carlo Pisacane proveniente dal Palazzo Nicotera di Sambiase (propr. Maria Luigia Cimino Proto) e un grande dipinto del 1922 di Andrea Fossombrone (Zara 1887 – Milano 1963) proveniente dalla collezione Scavuzzo, realizzato in memoria dei caduti nella grande guerra dei collaboratori dello Stabilimento di arti grafiche Alfieri & Lacroix di Milano, non volendo dimenticare che il Risorgimento Italiano si può considerare concluso con la Grande Guerra o Quarta Guerra d’Indipendenza (1915-1918) combattuta e vinta contro l’Austria.
da Carmelo Calci, Garibaldi e i volontari calabresi in mostra a Lamezia Terme fino al 17 marzo 2012, in Storicittà XX, n. 198, Dicembre 2011, pp. 60-62.
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Sfoglia la pubblicazione Decollatura ricorda i suoi Patrioti sulla figura di Francesco Stocco, edita dall’Amministrazione Comunale di Decollatura in occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, curata da Carmelo Calci. |
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