Intervista a Carmelo Calci, curatore della mostra «Garibaldi e i volontari calabresi nell’epopea risorgimentale»

Intervista a Carmelo Calci

Pubblicata in «Storicittà. Rivista d’altri tempi», Anno XXI, n. 199, Gennaio-Febbraio 2012, p. 54.

D.  Allora, Carmelo, dopo quanto abbiamo fatto per la memorabile giornata del 18 agosto scorso, quando è stata apposta la prima targa marmorea al Palazzo Stocco di Decollatura, ti ho ritrovato a Lamezia con questa eccezionale mostra. Cosa c’è ancora da fare per ricordare il Risorgimento in Calabria?

R.  Ricordo ancora con emozione quel giorno. Verso la fine di luglio so da una tua telefonata (era la prima volta che ci sentivamo) dell’intenzione da parte del Comune di Decollatura di apporre una lapide sulla casa natale di Francesco Stocco, non mi sembrava vero. Nel mio primo articolo sul generale di Decollatura (Storicittà n. 176, Ottobre 2009) così concludevo Nel 2010 ricorre il 150° anniversario della “Spedizione dei Mille” e il 130° anniversario della morte del generale Stocco. Quale occasione migliore per l’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme per ricordare e onorare il suo illustre concittadino e in nota A Nicastro, ora Lamezia Terme, esiste una piazza intitolata al generale Stocco nei pressi del palazzo della sua residenza. Certo, la piazza si prestava ad accogliere un monumento, ma è incredibile come non si sia mai pensato di apporre almeno una targa sull’edificio in cui visse e morì. È l’occasione per porvi rimedio. E finalmente, grazie al buon lavoro che abbiamo fatto a Decollatura, anche con l’amico Massimo Iannicelli, abbiamo potuto collocare l’8 novembre scorso un’altra lapide al Palazzo Stocco a Lamezia Terme. Adesso si spera di completare l’opera con l’apposizione di una nuova lapide a ricordo del passaggio di Garibaldi a Palazzo Stocco di Decollatura il pomeriggio del 30 agosto 1860, mentre si stava concludendo il disarmo delle truppe borboniche a Soveria Mannelli. Un altro augurio è che si possa istituire nei locali al piano terreno dello stesso palazzo, magari dopo un attento restauro, un museo con il cospicuo e importante materiale che ancora conservano i discendenti del generale Stocco. Quindi come vedi c’è un legame, un filo conduttore con quella manifestazione di Decollatura. La mostra di Lamezia potrebbe essere la prima pietra per un Museo del Risorgimento; a seguito di questo evento, infatti, il sindaco Gianni Speranza vorrebbe che si realizzasse. Molti discendenti di patrioti lametini sono disposti a donare al Comune i propri cimeli e qualcuno già l’ha fatto. Ecco, questo si può fare subito e forse e il modo migliore per ricordare il Risorgimento in Calabria.

D. Avendo approfondito lo studio sui documenti del Risorgimento, e in particolare quelli riguardanti il 1848 e il 1860 nel territorio lametino e il suo comprensorio, che idea ti sei fatto sul ruolo svolto da questo territorio e i suoi uomini nel garantire la riuscita del grande ideale unitario?

R.  I moti del 1848 nel distretto di Nicastro misero in difficoltà l’esercito borbonico di Ferdinando Nunziante e, anche se si conclusero con la disfatta dell’Angitola per mancanza di organizzazione, segnarono in modo indelebile l’ostilità contro il regime di Ferdinando II. L’apporto dei calabresi nel 1860 poi è stato importantissimo. Già nella schiera dei Mille della quale Francesco Stocco ne comandava uno dei sette corpi vi erano ben 21 calabresi. Lo stesso Stocco ebbe un ruolo rilevante nella preparazione del passaggio dell’esercito meridionale in Calabria, tanto che fu un vero e proprio trionfo e Garibaldi lo ricordò più volte. Un trionfo poco percepito nella letteratura risorgimentale da essere solo accennato, proprio perché, a parte la battaglia di Reggio Calabria, tutto fu così rapido, ma ripeto, fu soprattutto grazie ai volontari calabresi che Garibaldi poté raggiungere Napoli in tutta tranquillità.

D. Veniamo alla mostra che hai curato per Lamezia Terme. Qual è stata l’idea, quale il filo logico che ha ispirato la tua ricerca e la scelta del materiale da proporre al pubblico?

R. Ho curato altre mostre fuori della Calabria ed ho pensato che era il momento di farne una anche a Lamezia Terme, mio paese natale, dove – come dicevo prima – il contributo all’unificazione del Paese è stato notevole. Basti pensare a personaggi come Giovanni Nicotera e Francesco Stocco e ai tantissimi volontari coinvolti, meno noti. L’idea è stata quella di rammentare soprattutto ai giovani gli ideali dei tantissimi nostri patrioti che combatterono e rischiarono la propria vita per l’unificazione dell’Italia. Dobbiamo far conoscere con studi, pubblicazioni e quant’altro questi personaggi spesso dimenticati.

D. Visto che – immagino – necessariamente avrai toccato con mano tutti i pezzi esposti, mi dici qual è quello che ti ha suscitato più emozione pensando all’uomo o alla situazione a cui è legato?

R.  I due busti di Garibaldi e Mazzini dello scultore Giovanni Spertini e quello in terracotta di Garibaldi esposto nella sala con gli affreschi di Giorgio Pinna; poi i ritratti di Giovanni Nicotera, dei fratelli Francesco e Michele Matarazzo, di Francesco Fiorentino e di Nicola Sposato. Questi illustri figli di Sambiase li ho sempre visti fin da giovane nella sala consiliare e non avrei mai pensato di poterli esporre in una mostra da me curata; lo stesso vale per la statua di Carlo Pisacane proveniente dal palazzo Nicotera di Sambiase. E poi c’è la serie delle sette medaglie del Risorgimento Italiano coniate e incise dal milanese Francesco Grazioli di cui sto curando una pubblicazione: trovarle tutte insieme in un cofanetto di palissandro è stata una vera emozione. Ugualmente ad esempio per il biglietto della lotteria in favore di Giovanni Nicotera del 1859, quando era rinchiuso nelle carceri dell’isola di Favignana; pensa, il n. 3 è uno dei primi e mi ricorda come i mazziniani si davano da fare per raccogliere del denaro per Giovanni Nicotera che aveva promesso a Carlo Pisacane, morente, di adottare la giovane figlia Silvia.

D. Che percorso nella visita suggeriresti ad un visitatore che non sa ancora niente della mostra?

R. Il percorso, per come ho allestito la mostra, dovrebbe essere obbligato se si tenesse aperto l’ingresso principale, dove già per le scale sono i ritratti dei Mille di Marsala e due grandi litografie con i ritratti della famiglia e gli episodi salienti della vita eroica di Garibaldi che non abbiamo potuto esporre all’interno per mancanza di spazio. La visita dovrebbe iniziare da qui e comunque, essendo articolata in due sezioni, si può scegliere se visitare prima lo spazio espositivo dedicato ai Padri della Patria e ai fatti più salienti del nostro Risorgimento e poi quello dedicato ai volontari calabresi, o viceversa. Chi visita il Museo Archeologico, incontrerà prima la sezione dei Calabresi. Purtroppo spesso l’ingresso principale è chiuso e molti accedendo dal Museo senza visitarlo, entrano direttamente alla mostra dalla parte sbagliata.

D. Quale altro oggetto avresti voluto nella mostra ma che, per qualche ragione, non è stato possibile ottenere o inserire?

R.  Guarda, uno dei miei amici prestatore è ritornato a Milano con mezzo furgone di cimeli e tanti ancora dei miei personali e di altri del lametino non li abbiamo potuti esporre per mancanza di vetrine. Mi dispiace inoltre di non aver potuto ampliare la sezione dedicata agli antagonisti – mi riferisco ai borboni, agli austriaci e ai papalini – e poi per non aver potuto allestire una sezione fotografica.

D. A chi vuoi mandare un grazie per la riuscita dell’iniziativa?

R.  Al sindaco Gianni Speranza che ha accolto la richiesta per la realizzazione della mostra e a Giuseppe Garibaldi, pronipote dell’Eroe per la cortese disponibiltà. Un grazie di cuore a tutti i prestatori Salvatore Scavuzzo, Eredi Antonio, Giovanni e Paolo Stocco, Emilio Cataldi, Maria Luigia Cimino-Proto, Napoleone Fiore Melacrinis, Maria Grazia Colombo, Gianluca Virga, Gianluigi Parpani, Angelina Maione, Umberto Zaffina; a Roberto Spadea della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria e al personale statale e comunale del Museo, a Vincenzina Siviglia, Nicola Purri, Giuseppe Ruberto, Lucio Leone, Fabio Butera, Antonella Sterlicchio, Claudio Baio, Roberto Avati, Michela Cimmino e a tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla riuscita dell’evento.

D. Ci sarà una pubblicazione del catalogo della mostra?

R. Il catalogo naturalmente è previsto e io ho tutto pronto e spero tanto che si trovino le risorse per la stampa, sarebbe un vero peccato non farlo.

D. Che cosa ho dimenticato di chiederti e che risposta mi avresti eventualmente dato?

R.  Non mi hai chiesto se sono soddisfatto. Ti avrei risposto di sì, nonostante il poco tempo che ho avuto a disposizione – essendo lontano da Lamezia – per una più idonea collocazione da dare agli oggetti per una maggiore fruibilità da parte dei visitatori, per garantire una migliore coerenza ed eleganza all’insieme che è un elemento fondamentale per la riuscita di una mostra. In ogni caso spero che questo evento sia motivo di riflessione e contribuisca perché i nostri concittadini si possano riprendere la parte di orgoglio che spetta a loro per aver avuto degli antenati che hanno onorato il loro paese e l’Italia intera!

Grazie, Carmelo.

Giuseppe Musolino

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Carmelo Calci sulla mostra “Garibaldi e i volontari Calabresi” a Lamezia Terme

Pubblichiamo un contributo di Carmelo Calci, curatore della mostra che si svolge a Lamezia Terme, che illustra il significato della manifestazione e ripercorre i momenti salienti della cerimonia d’inaugurazione. Molto utile è per coloro che intendono visitare la mostra anche la particolareggiata descrizione dei pezzi più importanti.

GARIBALDI E I VOLONTARI CALABRESI IN MOSTRA A LAMEZIA TERME  FINO AL 17 MARZO 2012
di Carmelo Calci

A conclusione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia che terminano il prossimo 17 marzo 2012, sabato 10 dicembre 2011 è stata inaugurata a Lamezia Terme nel Complesso San Domenico, una grande mostra sul Risorgimento Italiano. Come più volte ha ricordato il nostro Presidente Giorgio Napolitano queste celebrazioni possono contribuire affinché in ogni italiano, soprattutto nei più giovani, non si spenga il sentimento di gratitudine verso chi generosamente, senza risparmiarsi, si prodigò per la liberazione e per l’unità d’Italia. La mostra dal titolo Garibaldi e i volontari calabresi nell’epopea risorgimentale resterà aperta fino al 17 marzo 2012 e vuole ricordare non solo il mito di Garibaldi ma anche i tanti calabresi che contribuirono all’unità d’Italia.
L’inaugurazione è stata preceduta, nella sala consiliare di Corso Numistrano da una breve introduzione dello scrivente e dal saluto del Sindaco Gianni Speranza; un momento toccante è stato quando i ragazzi del liceo Tommaso Campanella hanno intonato prima l’Inno di Mameli e poi il Va pensiero del Nabucco di Giuseppe Verdi; poi, come da programma, la conferenza “Garibaldi agricoltore” tenuta dal pronipote dell’Eroe, Giuseppe Garibaldi. Subito dopo l’inaugurazione della mostra, che si è potuta realizzare grazie alla disponibilità del Comune di Lamezia Terme e alla collaborazione dell’Associazione Culturale “Roma oltre le mura” e dell’Associazione Archeologica Lametina.
Lungo le scale per raggiungere al primo piano gli ambienti espositivi della mostra sono disposti i ritratti dei “Mille” di Garibaldi e due grandi e rare litografie realizzate nel 1882 dopo la morte dell’Eroe, di cui una presenta i componenti della sua famiglia con ritratti disegnati a matita da Giovanni Lippi ricavati da fotografie, eccetto quelli dei genitori e della moglie Anita e, l’altra illustra, in una sintesi iconografica, gli episodi più salienti delle vita eroica di Garibaldi, mentre a destra in un’altra litografia sono i ritratti dei Mille ancora vivi nel 1923.
La mostra si articola essenzialmente in due corridoi del chiostro dell’ex convento di San Domenico e in una sala con affreschi di Giorgio Pinna recentemente restaurata.
Nel lungo corridoio frontale, attraverso 12 pannelli, si ripercorrono le fasi più importanti del nostro Risorgimento: i primi quattro pannelli sono dedicati ai Padri della Patria: Garibaldi, Mazzini Cavour e Vittorio Emanuele II, gli altri 8 agli eventi più significativi della nostra storia risorgimentale.
Sulla parete sinistra sono collocati due busti, uno di Giuseppe Garibaldi (1875) e un altro di Giuseppe Mazzini (1872) firmati dallo scultore Giovanni Spertini (Pavia 1821 – Milano 1895) provenienti dalla collezione di Salvatore Scavuzzo, Trezzano Rosa (MI), ai lati di un medagliere contenente medaglie commemorative dei due illustri personaggi. Sulla stessa parete su uno sfondo rosso pompeiano si susseguono numerosi dipinti, stampe, oleografie, placche di bronzo e di ceramica relative a personaggi ed eventi del nostro Risorgimento ed un’altra vetrina medagliere. Segue una piccola sezione con importanti cimeli dedicata allo Stato Pontificio e al Regno delle Due Sicilie dove si fa notare un grande olio su tela del re Ferdinando II (propr. eredi Stocco, Decollatura).
Al centro tra i pannelli una grande vetrina con tantissimi documenti, fotografie, medaglie, ceramiche, bronzi, cimeli tra cui una camicia rossa e una sciabola mod. 1855 con la lama decorata che riporta la scritta da un lato W GARIBALDI e dall’altro W V. E. II con sul tallone lo stemma Sabaudo tra trofei di bandiere.
Sulla parete destra, una vetrina contiene oggetti, medaglie e documenti riguardanti il 1848 e 1849, mentre un’altra con medaglie commemorative ed onorificenze si distingue per un interessante cofanetto in palissandro con ornamenti in bronzo dorato contenente il ritratto su lamina di bronzo dorato di Vittorio Emanuele II e la serie completa delle 7 medaglie del Risorgimento Italiano incise e coniate da Francesco Grazioli (Milano 1830-1907), alcuni quadri di personaggi risorgimentali e un busto in ceramica policroma di Garibaldi.
Nello spazio dedicato ai volontari calabresi è di notevole impatto il dipinto di Giovanni Nicotera, i ritratti realizzati dallo scultore e pittore Paolo Restivo nel 1896 di Francesco e Michele Matarazzo e di Francesco Fiorentino, nonché quello di Nicola Sposato del pittore Felice Fiore (Sambiase 1868 – Cosenza 1958), tutti provenienti della ex sala consiliare di Sambiase. Particolarmente interessanti anche i ritratti e i cimeli degli eredi Stocco di Decollatura come un olio su tela di Edoardo Stocco, una foto di grande formato di Antonio Stocco con la moglie inglese Louise Townsend Smith, il bozzetto in gesso (1911) di Francesco Stocco dello scultore Leonardo De Candia e alcuni documenti autografi di Garibaldi e Giuseppe Sirtori. Una vetrina invece accoglie oltre ad altri cimeli e documenti di Francesco Stocco e dei suoi nipoti, anche quelli di Nicotera, G.M. Cataldi, Orazio Scalfaro (archivio Emilio Cataldi) e di altri patrioti lametini, mentre in altre due sono da segnalare la giubba dell’ufficiale Vincenzo Minici della Guardia Nazionale e nell’altra diverse sciabole dell’esercito del Regno delle Due Sicilie. Alcuni pannelli illustrano le biografie di Francesco Stocco, Giovanni Nicotera, Francesco e Michele Matarazzo, G.M. Cataldi, Orazio Scalfaro, Giuseppe Maione, Felice Sacchi, Andrea Cefaly, Francesco Fiorentino e Antonio Maria Tallarigo, mentre in uno sono ricordati i 21 calabresi dei Mille e in altri due i condannati politici del distretto di Nicastro per i moti del 1848 e i volontari garibaldini del II Reggimento dei Cacciatori della Sila nella “Divisione Stocco” che combatterono al Volturno. In una postazione video l’intervista a Giuseppe Garibaldi realizzata dalle Poste Italiane in occasione del 150° anniversario della Spedizione dei Mille e inserita in un DVD del folder che ricorda tale avvenimento.
Nella sala recentemente restaurata poi è possibile vedere un altro video realizzato dal regista Lamberto Lambertini per la Società Dante Alighieri in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, oltre a due vetrine con libri e altre curiosità legate all’Eroe dei Due Mondi, vi sono collocati un bellissimo busto in terracotta del XIX sec. di Giuseppe Garibaldi (coll. Carmelo Calci, Roma), una statua in gesso di Carlo Pisacane proveniente dal Palazzo Nicotera di Sambiase (propr. Maria Luigia Cimino Proto) e un grande dipinto del 1922 di Andrea Fossombrone (Zara 1887 – Milano 1963) proveniente dalla collezione Scavuzzo, realizzato in memoria dei caduti nella grande guerra dei collaboratori dello Stabilimento di arti grafiche Alfieri & Lacroix di Milano, non volendo dimenticare che il Risorgimento Italiano si può considerare concluso con la Grande Guerra o Quarta Guerra d’Indipendenza (1915-1918) combattuta e vinta contro l’Austria.

da Carmelo Calci, Garibaldi e i volontari calabresi in mostra a Lamezia Terme fino al 17 marzo 2012, in Storicittà XX, n. 198, Dicembre 2011, pp. 60-62.

Ingresso mostra   Visita la Galleria fotografica della mostra
 Decollatura ricorda i suoi Patrioti   Sfoglia la pubblicazione Decollatura ricorda i suoi Patrioti sulla figura di Francesco Stocco, edita dall’Amministrazione Comunale di Decollatura in occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, curata da Carmelo Calci.

 

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Mostra sul Risorgimento a Lamezia Terme

Mostra sul Risorgimento a Lamezia Terme

Si inaugurerà il prossimo 10 dicembre a Lamezia Terme la mostra sul Risorgimento organizzata da Carmelo Calci con il Comune di Lamezia per festeggiare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

La mostra è particolarmente significativa per il nostro territorio perchè ricorderà le principali figure dei patrioti del nicastrese (e quindi anche quelli di Decollatura, come il Generale Francesco Stocco) che diedero un fondamentale contributo al processo di unificazione.

Il Risorgimento, come sa chi ha letto il libro Michele Pane. La vita, è l’ambiente socio-politico in cui è totalmente coinvolta la famiglia di Michele Pane e poi egli stesso con la pubblicazione de L’uominu russu che gli costò due processi nei tribunali di Lucera e Trani. Per questo motivo è quanto mai necessario e opportuno approfondire la conoscenza di quel periodo anche per meglio comprendere la vicenda di Michele Pane.

PROGRAMMA

Sabato 10 dicembre 2011

  • Teatro Grandinetti, Corso G. Nicotera, ore 9,30

Il 150° dell’Unità d’Italia visto dagli studenti lametini

A conclusione, intervista a Giuseppe Garibaldi, pronipote dell’Eroe

  • Sala Consiliare Comunale, Corso Numistrano, ore 16,30

Saluto del Sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza

  • Sala Consiliare Comunale, Corso Numistrano, ore 16,45

Garibaldi agricoltore, conferenza di Giuseppe Garibaldi, pronipote dell’Eroe

  • Complesso Monumentale San Domenico, ore 17,45

Inaugurazione della mostra.

 

Locandina mostra sul Risorgimento a Lamezia Terme

Locandina mostra sul Risorgimento a Lamezia Terme

Quelle che seguono sono le immagini presenti nella PhotoGallery ove un album è dedicato alle fotografie della mostra.

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